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Mauro Scremin [26/04/2009]
Seduto a cavalcioni nell’ufficio del colonnello dei Rangers, le braccia appoggiate allo schienale della sedia, Tex pone le sue condizioni prima di accettare la solita missione disperata. Per lui il problema non è rischiare di “buscarsi qualche pallottola” bensì quello di “finire al fresco” per mano di qualche zelante poliziotto troppo suscettibile verso i “discutibili” e sbrigativi sistemi usati dal nostro eroe per combattere il crimine. Come non bastasse, la polizia di S. Francisco è inesistente e nei fatti non appare mai neppure di sfuggita. Ma c’è un’opinione pubblica, ci sono i giornali, c’è un direttore coraggioso che interpretano il pensiero della gente onesta e con i quali il nostro, e non è la prima volta, si trova in perfetta sintonia. Del resto la situazione può esplodere da un momento all’altro e infatti bastano 48 ore a Tex e ai suoi pards per mettere a ferro e fuoco la città. Fin dal loro arrivo una sequenza furibonda di combattimenti all’ultimo sangue arroventano le strade di S. Francisco in un crescendo di violenza che raggiunge un’intensità impressionante nella battaglia dell’Examiner dove, sotto lo sguardo esterrefatto di Brennan, le pistole del nostro eroe abbattono senza pietà gli uomini di Hogan. “Hai fatto un mezzo macello”, esclama Carson dimentico di come proprio lui poco prima in un colpo solo ne avesse fulminati due all’Hotel Miranda. Dimostrarsi troppo bravi con le pistole potrebbe complicare le cose e stanare i criminali diventerebbe più difficile. “Che altro potevo fare? – si difende Tex – Era il classico caso di legittima difesa”. Comunque fare la parte degli ingenui e sprovveduti cercatori d’oro sembra un’esca adatta per far uscire allo scoperto le bande che spadroneggiano a Frisco e che, attirate dal miraggio di mettere le mani su un ricco giacimento, non esitano a entrare in feroce competizione tra loro. Informato della battaglia in corso all’Alhambra tra le gangs di Colbert e di Hogan, Tex si dichiara ben contento che i manigoldi si scannino tra di loro e Carson rincara la dose aggiungendo che più si ammazzano “e più presto l’aria di questa città diventerà respirabile”.
E invece l’ultima parola spetterà alla folla dei cittadini onesti, stanchi dei soprusi e dei crimini di una minoranza di furfanti e tagliagole. L’onda paurosa dei Vigilantes sarà l’elemento risolutore e per certi versi imprevedibile di fronte al quale lo stesso Tex si tira indietro. La morale della storia sta tutta nella tremenda immagine di Colbert con il cappio al collo, la faccia stravolta dall’ira e dal terrore, percosso brutalmente con il calcio di un fucile, in procinto di finire appeso ad una “solida quercia”. Quella stessa quercia sulla quale Tex si rallegrerebbe di veder penzolare anche i tirapiedi di Colbert che l’hanno catturato per strada dopo averlo picchiato selvaggiamente con lo sfollagente. La stessa “robusta quercia” che in un’altra storia attende il corrotto banchiere Dunlop, il “bastardo” contro il quale Tex, in veste di accusatore, inscenerà un processo sommario che finirà per accendere ancor di più la furia vendicatrice di una folla inferocita e irrefrenabile (Fuorilegge, n. 3, albo non censurato).
A Frisco come ad Abilene, quando la maggioranza silenziosa si sveglia dal suo torpore, ecco che si scatena la bestia: ed è una valanga che nessuno può fermare e che può travolgere anche Tex che corre a sua volta il rischio di essere linciato allorché nelle vie di Frisco in compagnia di Dolan, l’ex guardia del corpo di Colbert, si imbatte in una ronda di Vigilantes.
La giustizia prende a volte delle strade impreviste ma i conti non vengono mai lasciati in sospeso: alla fine c’è sempre qualcuno che paga. Anche l’eroe solitario che agisce per spirito di giustizia è costretto a prenderne atto. Quando Tex, in un’altra famigerata circostanza, salverà un certo Fraser dal linciaggio, non immagina certo le tragiche conseguenze del suo atto e la gente di Goldena pagherà a caro prezzo l’errore di essersi lasciata convincere dal Ranger a lasciar perdere (Inferno a Robber City, n. 108).
E’ proprio per questo che la legge, non scritta, del West ciondola spesso sui rami delle querce … e non ammette trasgressioni.
("Morte nella neve", "Squali" e "Vigilantes", nn. 61-63)