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Mauro Scremin [03/05/2009]
“Laverò la tua roba. Ti preparerò i pasti”. Di fronte all’irruente candore della fanciulla, Tex, per la prima volta, balbetta... e alla fine gliela dà vinta. "Sarebbe la prima volta – ammette perplesso – che una donna non mi procura dei guai". Nelle sue avventure ha avuto a che fare con donne di ogni risma, ha conosciuto ragazze disinvolte e spigliate come Tesah ed è attratto in special modo da quelle dei saloons come Marie Gold o Cora Gray. Le donne non hanno mai imbarazzato il nostro eroe, al contrario sono loro che subiscono il suo fascino, il fascino del vero uomo.
Invece con Lupe è un’altra cosa. E il motivo è semplice ed è che sono fatti l’uno per l’altra, sono della stessa pasta, hanno in comune lo stesso sprezzo del pericolo, la stessa audacia, la stessa abnegazione. Il fatto che lei appartenga al gentil sesso non deve trarre in inganno. Lupe è pronta a tutto, non ha una mira infallibile ma quando spara lo fa per uccidere: è l’irresistibile “piccola selvaggia” che Tex si porta a spasso per la Sierra Madre e che per lui è disposta a battersi come una tigre quando la situazione lo richiede. Per Lupe il nostro eroe è un vero colpo di fulmine, anzi è una ragione di vita. Orfana di entrambi i genitori, costretta a subire le molestie e le violenze di Don Esteban, vede in Tex colui che può riscattarla da un turpe destino. “Se tu mi sposi – esclama la ragazza –... io non avrò più bisogno di morire!”. L’incontro tra i due è fiabesco. Lui la rinviene addormentata sul prato vicino a un torrente: "Al tocco della mano di Tex, e al suono della sua voce, la ragazza che era soltanto addormentata si scuote, si alza a sedere, fissa i suoi occhi spauriti sull’uomo che ella vede chino verso di lei...". Il nostro eroe è il principe-cavaliere giunto per salvarla dall’orco che la insidia. Lei lo sceglie fin dal primo momento, il suo amore non conosce ostacoli.
Questa è l’avventura perfetta. Azione e sentimento sono in meraviglioso equilibrio. Senza contare che Galep ci mette del suo nel disegnare le procaci forme di Lupe, accentuate da un abbigliamento quanto mai aggressivo: camicetta e gilè attillati, gonna a frange sopra il ginocchio, corti stivali che ne esaltano il sex appeal. E poi dialoghi brillanti, situazioni tra il comico e il drammatico, sequenze entusiasmanti: lei che, vedendo Tex schiaffeggiato da El Fierro, reagisce come una belva, strappa la pistola a uno dei banditi e fa fuoco all’impazzata contro il desperado per poi gettarsi in un turbinoso torrente; lui che, cavalcando sotto una pioggia di proiettili, incurante del pericolo, corre a salvarla in una delle scene più travolgenti dell’intera saga. Il tutto in un continuo alternarsi di colpi di scena e di passaggi memorabili che rimangono impressi nella mente del lettore: le mani di Ken Logan che grondano sangue, il salto dal ponte sul Rio Mayo, il deragliamento del treno, la fuga rocambolesca da Tiburon...
Tra Tex e Lupe l’intesa è totale ma il finale è una mazzata: lui la pianta in asso, senza un saluto, con un misero stratagemma. E’ risaputo che a Tex non piacciono gli addii, soprattutto se sono lacrimevoli. Ma nel nostro caso praticamente se la squaglia lasciando solamente una patetica lettera di scuse, per di più indirizzata a Montales. E la povera Lupe non può fare altro che portarsi le mani al volto ed esclamare disperata: "Tex se ne è andato, se ne è andato per sempre!".
Lupe Velasco, l’unica, vera donna di Tex. Giovane, bella, sensuale, ardimentosa. Per il nostro eroe la prima mancata storia d’amore. Certo, lui alla fine se la dà a gambe, misero tapino, ma ben presto la pagherà quando si troverà legato al palo della tortura e per salvarsi (che tremenda ironia!) sarà costretto a sposare l’algida Lilith! E pensare che la “piccola selvaggia” ce l’aveva quasi fatta...
("Doppio gioco" e "Il patto di sangue", nn. 6-7)