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Francesco Bosco [28/08/2013]
In occasione della ricorrenza della nascita di Aurelio Galleppini, nato il 28 Agosto del 1917, dedichiamo al Maestro la nostra seconda pillola, dopo quella di Uggeri, che ha come protagonista uno strano “soggetto”: la storia “Condor Pass”.
Si è molto parlato di questo episodio di Tex, per numerosi motivi: 1) perché è vissuto come un cameo grafico, vista la cura dei disegni. 2) perché presenta un’impaginazione diversa da quella classica a striscia, da sempre presente su Tex. 3) perché è una storia molto breve, tanto da rappresentare una vera e propria rarità nella pubblicazione del mensile regolare degli anni settanta.
Ebbene, l’episodio “Condor Pass” ha una storia ben più particolare di quella raccontata dai tre punti di cui sopra, che noi preferiamo presentarvi attraverso le parole dello stesso Galep.
D. Sà perché gliel’hanno fatta fare questa storia (“Condor Pass” ndr)?
Galep. Si, io lo so, lei lo sa?
D. Si, perché aveva da poco vinto un premio a Bordighera
Galep. Si…No, no a Bordighera, no. Questa storia doveva uscire per un libro ed era il periodo che a Genova c’era Bono e tutti (Gianni Bono ndr) e allora hanno fatto un referendum pubblico, nei giornali hanno fatto scrivere i ragazzi qual’era l’attore di fumetto che più gli piaceva e, vattelappesca, hanno preso a me. Allora c’è stato un po’ di malumore da parte del babbo di Sergio e di Sergio… perché sono molto gelosi loro…
Romano. Si?
Galep. Son gelosi, eh. E difatti, Sergio quel giorno lì… io ero andato sulla piazza, c’era il sindaco di Genova mi hanno dato questi premi, c’ho lì anche le fotografie, e insomma… Sergio secco secco mi dice “Gal… Aurelio, guarda che quella storia di Tex che hai fatto non la possiamo pubblicare nel libro la pubblicheremo nel giornale.
Alcuni secondi di silenzio nello studio, l’espressione di Galep è di leggera amarezza, poi l’autore riprende il racconto
Galep. Io l’avevo fatta bella perché mi aspettavo che venisse un libro tipo questo (Galep mi supera e va a scartabellare in un mobile che è dietro di me e tira fuori il volume “La Conquista del West” di Mondadori. Nel libro sono presenti le indicazioni dei colori suggeriti dallo stesso Galep ed alcuni fogli “tecnici”. Tolti questi si vede la dedica autografata che Aurelio ha fatto alla moglie Ines). Poi, però è stata fatta, ecco qua.
D. è la prima volta che su Tex appaiono disegni così grandi… non a striscia…
Galep. Io ho fatto i colori di questa storia qui… ecco “La conquista di Tex” (Galep pronunciava “Tex” tèchese)…….. l’ho dedicata a mia moglie. E qui c’è tutta la storia, vede… a me però piaceva in bianco e nero, l’originale in bianco e nero.
D. Anche a me.
Galep. È vero?
D. sono più belli i disegni in bianco e nero…
A questa mia affermazione, mentre siamo di spalle alla telecamera intenti a guardare il volume,
si vede Galep girarsi verso il sottoscritto e sussurrare con soddisfazione: “Sono i migliori”.
Dopo alcune divagazioni sul tema, ad un certo punto Galep, che sembra essere preso particolarmente da questo episodio, si dirige in un altro punto dello studio alla ricerca delle fotografie della premiazione di Genova. Io tento di cambiare discorso…
D. ma secondo lei questo di Condor Pass è il suo periodo migliore di disegnatore… nei primi anni settanta intendo?
Galep. No, no… questo mi ha dato molta… (pausa)
D. Soddisfazione
Galep. No… son rimasto molto male (pronuncia la frase sorridendo ironicamente)
D. no, intendevo…(ma non mi lascia finire la frase)
Galep. No, da quel giorno lì ho capito che quella storia li aveva scocciati tutti… Pratt non mi salutava più… ma insomma me li vedevo più… (pausa)…
D. Freddi…
Galep. Si freddi… perché avevo preso questo premio qui.
E qui c’è una mia espressione in favore di camera di spregio e sorpresa (ne vado orgoglioso) che Galep non coglie solo perche di spalle.
D. Certo che è incredibile, uno strano mondo quello dei disegnatori, eh?
Galep. Uh , c’è di una gelosia…(intanto continua a scartabellare negli archivi)… premiazioni… premiazioni.. ecco qui…(e tira fuori un faldone contenente le foto di quella premiazione, il ritratto fatto da Galep a Gianni Bono, che apparve sulla rivista “Il Fumetto”, dell’A.N.A.F., l’attestato del Referendum “I° Trofeo Referendum Popolare”, la fanzine ComicWorld e altre cose come pergamene targhe e disegnini) eravamo una dozzina… di disegnatori… e gli altri erano tutti indietro… insomma hanno dato questo premio e a me mi hanno messo per primo.
D. Accidenti ero convinto che questo fosse accaduto a Bordighera, al Salone Internazionale dei Comics…
Galep. No non ci sono mai stato io a Bordighera
Ecco, questa è la trascrizione originale di quel breve passaggio del quale ho preferito mantenere inalterata ogni parola pronunciata da Galleppini. Non è possibile ovviamente descrivere gli stati d’animo solo attraverso le parole.