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Francesco Bosco [12/11/2015]
Qualche anno fa, presso l’Atelier di un amico appassionato di tavole originali di fumetto, m’imbattei in una serie di dipinti Luca Vannini, un artista che avevo ammirato in B/N nella serie Julia, di Giancarlo Berardi. Quelle opere mi avevano subito colpito, non solo perché riguardavano Tex e Ken Parker, ma perché mi sembravano realizzate da uno che con il colore ci sapeva fare. Erano opere realizzate su commissione e, tra l’altro, avevo appena appreso che Vannini non lavorava più per la Bonelli. I motivi? diciamo i più svariati e che ben mi guardo dallo svelare qui in questo articolo.
Non guardai i prezzi e ne acquistai subito tre (non costavano nemmeno tantissimo). Quando arrivai a casa ne appesi uno alla parete, l’unico che aveva la cornice: non ho l’abitudine di appendere le tavole originali, anzi quando si entra in casa mia si fa fatica a capire che si è nella tana di un appassionato di fumetto, ma quel quadro era davvero un capolavoro e mi piaceva vederlo tutti i giorni. Non mi stancava.
Nei giorni successivi avevo notato che chiunque metteva piede in casa, si soffermava subito sul dipinto di Vannini: “Cos’è? Tex e i suoi amici?… bellissimo…”.
Poi, una sera invitai a cena un mio caro amico, pittore non di fama ma un fuoriclasse dell’olio nei soggetti marini e marinareschi, uno che capisce di tecniche di disegno ma soprattutto di ciò che rappresenta l’opera nella sua intrinseca spiritualità e, siccome il soggetto vedeva Tex & pards attraversare un fiume in fila indiana - ecco l’elemento marino-, ricordo bene come lui rimase, con la bottiglia di Greco di Tufo in mano, affascinato dal quadro.
“E ora… chi è questo?”
Gli spiegai velocemente chi era Luca Vannini e lui, per tutta, mi disse che gli sarebbe piaciuto conoscerlo.
“Questo ha il colore nel cuore, perché non gli fanno fare le copertine di Tex? è un artista emozionale!” (Claudio, il mio amico, conosce bene Tex, ha anche scritto un articolo per il sito).
“Tex non ha bisogno di opere d’arte in copertina, “macchierebbe” la sua tradizione, da sempre al tratto.” fu la mia risposta.
In Effetti, benché Vannini colpisca chiunque, con le sue straordinarie pennellate, non potrebbe mai legarsi al mensile di Tex attraverso le cover… ci mancherebbe avere tutti i mesi cover alla “Supertex” o alla “Demoni del Nord”.
Comunque, mi ripromisi che quando sarei capitato di nuovo in quell’Atelier avrei preso altre tavole di Vannini… e chiesto al titolare di farmelo incontrare.
Fatto sta’ che in breve tempo ne acquistai più di una decina per me, più un paio da regalare ad amici stretti (uno per Claudio naturalmente).
Poi, per avere il parere delle ristrette folle dei forum, postai qualche opera di Vannini nel sito di TWF; beh, anche lì la bravura dell’artista non passò inosservata! Forse era il 2010…
Col passare dei mesi (e degli anni) ho sempre cercato di sponsorizzare al massimo Luca Vannini (con ART e commenti sul Web) fino a che, qualche mese fa, sono venuto a sapere che il figliol prodigo era rientrato alla SBE ed era già al lavoro, nientemeno che per Tex.
Howard Terpning a parte, autore a cui Vannini ispira di tanto in tanto le sue opere ad acrilico, Luca avrà un bel riscontro da parte del lettore texiano, ne sono sicuro!
Sopra: Copertina di Luca Vannini per la rivista nº 3 del Club Tex Portogallo.