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La leggenda

Mauro Scremin [01/10/2020]

LA TREDICESIMA MUMMIA

Teletrasporto

Il rifiuto di consegnare lo yaqui Gayuma al nostro eroe è stato pagato a caro prezzo dai messicani di Huerta, che troppo tardi si sono resi conto di trovarsi di fronte a uno specialista in fatto di rappresaglie. “Hanno voluto spazzar via da Huerta tutti gli uomini bianchi, no? Ebbene, ora gli uomini bianchi spazzeranno via Huerta dalla faccia della terra”. Detto fatto: alle sei della sera Huerta verrà effettivamente spazzata via a colpi di dinamite al punto che nel giro di pochi minuti rimarranno solo macerie fumanti. E di fronte all’ultimatum di Tex, che minacciava di abbattere a colpi di fucile chiunque non avesse obbedito, gli abitanti terrorizzati dovranno rassegnarsi ad evacuare il paese in fretta e furia portandosi dietro le poche masserizie che erano riusciti a salvare.

Del resto la bravura e il valore dimostrati da Tex e Carson in questa circostanza sono tali da convincere i Figli della Notte che sarebbe il caso di prendere i due amici al loro servizio: “Meglio sarebbe catturarli e ridurli schiavi… Il nuovo impero del Grande Serpente ha bisogno di abili guerrieri”. Naturalmente le cose andranno diversamente. Ma Tex non tarderà a capire che con le mummie non c’è da scherzare. Sulle tracce di una spedizione archeologica inghiottita dalle sabbie del Gran Desierto, i due pards si imbatteranno in qualcosa che va al di là dell’immaginazione. “Se andassimo al Quartier Generale a raccontare una storia del genere – riflettono –, faremmo ridere anche i muri”. E le parole rivelatrici pronunciate dallo yaqui Natan in punto di morte saranno per il nostro eroe come il lampo notturno che illumina le tenebre. La minaccia che incombe è terribile e va affrontata con misure del tutto eccezionali. Gli Yaquis, suddivisi in tanti clan indipendenti, “da tempo immemorabile” hanno sempre condotto la loro esistenza vagando nei territori desertici del sud-ovest “e hanno sempre rifiutato sdegnosamente ogni contatto con gli indiani del nord”. Ora, guidati dai Figli della Notte, stanno per diventare una nazione unendosi alle comunità messicane a cavallo del confine. La minaccia va quindi affrontata con sistemi eccezionali. Ed ecco che Tex, ricorrendo al suo prestigio di capo indiano e di membro della fratellanza degli stregoni, chiamerà a raccolta Navajos, Hopi, Apaches e Papagos formando così una grande coalizione con la quale scatenerà una vera e propria guerra tribale che si concluderà con lo sterminio degli Yaquis (i quali, detto per inciso, subiranno lo stesso trattamento riservato agli Hualpai di Mefisto).

La natura misteriosa delle mummie azteche rimane però l’elemento più sconcertante per i nostri eroi. L’incontro con Rama è talmente sconvolgente che fa andare il vecchio Kit in crisi di nervi. I Figli della Notte dispongono di un potere oscuro e terrificante, un potere che si scatena col favore delle tenebre e che sembra attingere a una misteriosa radiazione (raggi X?) che fuoriesce dalle profondità della terra. Fatto sta che hanno la capacità di dissolversi e di materializzarsi a piacimento spostandosi istantaneamente da un luogo all’altro con la velocità del pensiero. Sulle prime Tex pensa di aver a che fare con dei tipi alla Mefisto, salvo ricredersi più avanti. “Questi Figli della Notte – ammetterà infatti – hanno l’aria di essere più pericolosi”. A differenza di Mefisto, che poteva proiettare solamente la propria immagine ma non colpire personalmente, questi strani esseri si spostano materialmente attraverso lo spazio e questo li mette in grado di uccidere. Ed è proprio ciò che capita a Te-He-Nan, lo sventurato stregone dei Chiricahuas, strangolato da un Figlio della Notte in persona all’interno del grande accampamento sorto nei pressi del villaggio papago.

Curiosamente (e incomprensibilmente) la scena dello strangolamento è stata del tutto cancellata a partire dall’edizione Tre Stelle dell’albo n. 51 (v. immagine in alto). Nella nuova versione Te-He-Nan cade all’indietro e muore battendo la testa su una pietra dopo che “uno di quegli esseri misteriosi gli era apparso improvvisamente avanti”. La cosa strana è che non sembra trattarsi di una censura vera e propria, come capita spesso negli albi di Tex, quanto di una modifica volta forse a far credere che i Figli della Notte possano sì apparire improvvisamente davanti ma non nuocere. Ciò che, però, rende questa nuova “versione” del tutto incoerente con i dialoghi fra Tex e lo stregone Tyamal riportati nelle strisce immediatamente precedenti e mai modificati! Un piccolo pasticcio, insomma, a cui nemmeno la magia di Tex ha saputo porre rimedio…

("Lo stregone", "I figli della notte" e "Sangue Navajo", nn. 49-50-51)