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Francesco Bosco [23/06/2024]

Vietato ai minori e ai fasci

ARF è sempre ARF, la riconosci per quello spazio dove impera l’underground romanesco che… non sai se ridere o se piangere. Certo, ad ognuno le proprie scelte, ma… vietare? Vietare è da fasci. Censurare e bannare è da fasci. Ma poi, cosa ci sarà di tanto anti-fascista e super-comunista in quelle riviste vietate a fasci e minori? Che per caso le apri e salta fuori Che Guevara che ti fa marameo? Oppure ci trovi dentro le istruzioni per entrare in contatto con lo spirito di Lenin? O magari le foto del Vannacci che indossa il boa in piume di struzzo? Salvini che zappa la terra assieme agli immigrati? In un’epoca dove la carciofara della Garbatella e la pavonessa di Svizzera condividono pensieri e azioni come invio di armi al megalomane ucraino, bidenismo, europeismo, Onuismo, Von Der Leyenianismo ed altri disastri, c’è poco da schierarsi e mettersi a vietare. Ma si vieta ormai dappertutto: nei forum, nei blog, nelle pagine web, eccetera, vige il motto tanto caro alla destra, “ordine e disciplina”. Lì devi essere amico dell’amministratore per godere di immunità e sparare cazzate ad oltranza, oppure divenire il suo aguzzino fino a farlo innamorare di te… per gli altri non c’è scampo.

AD ogni modo, all’ARF ci si è sempre divertiti molto, soprattutto quando si imboccava la ZTL vietata ai fasci, con le spille di Salvini attaccate alla giacca, una provocazione come tante fatte anche a “Più libri, più liberi”, la culla dell’intellettuale radical, dove ci beccavi la Concita che dava luce alla poetessa spagnola ventenne, luce che si spegneva il giorno dopo… un po’ come succede agli ectoplasmi che si manifestano innanzi alle giurie narcisistiche di X-Fucktor.

Chiudo con una riflessione. Vedo che molti si sperticano a parlare di un “popolaccio che si merita questa classe politica di merda”, siamo alla viva Craxi e Andreotti, e ai sani dibattiti televisivi di un tempo tra Berlinguer e Almirante. La realtà è che il popolaccio diviene tale proprio con loro (non dimentichiamo che 52 parlamentari erano iscritti alla P2), un po’ come accade nel fumetto, nella musica, nel cinema, con la differenza che la classe politica italiana ha sempre fatto schifo ed è sempre stata staccata dal popolo, in soldoni: s’è sempre fatta li cazzi sua, mangiandogli il paese sotto gli occhi degli elettori. Così, la mafia c’è ieri come oggi, la corruzione e gli schiavi pure. Apparentare le fasi del disastro sociale, culturale e politico del nostro paese a questo o a quel periodo storico, è parte di un pensiero, dal mio punto di vista, del tutto distorto. 

E parlace co’ quer fascio, a vietatore. E vedi di informarti bene quando apri bocca, come ha preteso quel brutto comunistaccio di mio padre nei miei confronti: non è obbligatorio sapere che le prime interrogazioni parlamentari sulle scie chimiche erano del 2003, quando quel demente di Grillo e soci in politica ancora non esistevano ma, se devi imbastire comizi fieristici sul tema, sarebbe opportuno che prima ti informassi. Poi discutiamo se è peggio un grillino sciista, una carciofara, un’armocromista o un tale in piume di struzzo.