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Piero Caniparoli [13/06/2012]
Collana rodeo, una serie prestigiosa e immancabile per gli amanti del West e non solo.
La qualità di questa serie, e in particolare l’epopea del West del grande Gino D’Antonio, la rende un percorso obbligato per chi, a qualsiasi livello, collezionista, storico o lettore si occupa di fumetti.
Il numero uno della collana "Verso l’ignoto" è il primo albo della Storia del West, per essere prima edizione deve avere il posterino di Tex e altri particolari (secondo alcuni collezionisti) di cui parleremo approfonditamente in un prossimo articolo su Wheeling’s Paths.
Ecco, i collezionisti; negli ultimi anni sono sempre più attenti anche ai minimi dettagli, un po’ perché l’avvento di internet ha reso immediatamente disponibili un’enorme quantità di informazioni e in parte, diciamolo, anche per giustificare una sorta di narcisistica autoevoluzione collezionistica la quale, in realtà, a volte si avvicina di più alla definizione di "mania".
Di questo, se me lo concedete, tramite un piccolo gioco scherzoso vorrei darvene un birichino esempio, e sottolineo birichino perché io stesso non sono esente da quel che critico.
Probabilmente meno conosciuto, riguardo al numero 1 della Storia del West, è il fatto che ci fu una partita di albi con difetti di stampa interni che sembra vennero ritirati, dico sembra perché ovviamente non ci sono notizie ufficiali, ma solo ricordi.
Circa una ventina di anni fa parlai di questi albi fallati con un signore che gestiva un’edicola e collezionava anche alcune testate, il quale ben ricordava l’episodio perché gli vennero riportati indietro alcuni di questi albi che successivamente anche lui restituì.
Ed ecco il difetto in questione: la numerazione delle pagine è regolare fino a pag. 34, poi salta da 67 a 82 per riprendere da pag. 51. In sostanza mancano non nel numero ma per la leggibilità della storia ben otto pagine.
Avevo dimenticato questa vicenda, poi casualmente aprendo l’albo ho ricordato l’episodio.
Personalmente ho tre albi numero uno, due con questo difetto acquistati all’epoca proprio in quella edicola succitata e un altro probabilmente seconda edizione con bollino sovraprezzo e posterino reincollato (male) da qualche astuto commerciante.
Il giochino, birichino, è questo: quanti di voi adesso andranno a controllare il proprio albo perché non sanno come è il loro interno, se fallato o meno?
Ovviamente non chi lo ha letto ma certamente chi lo ha aperto a malapena per non “disintonsirlo”.
Adesso magari si scopre che ve ne sono tanti in circolazione, chissà, l’importante è non prestare fede a chi eventualmente ne volesse speculare, cosa purtroppo da non sottovalutare anche perché può trovare terreno fertile in quel tipo di evoluzione collezionistica che mentovavo all’inizio.
Concludo con un saluto a tutta la simpatica banda di Baci e Spari ed ai suoi (tanti) lettori!