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La redazione [01/12/2016]
Per le nostre mummie emerite, ripercorrere le linee di sviluppo grafico della storia dei disegni di Galep & C., che si dipanano tra il 1948 e la fine degli anni ‘80, è stata una faccenda complessa ma allo stesso tempo di estremo divertimento. Il collegio ultraterreno composto da due membri, del cui processo di mummificazione si ha garanzia di autenticità, coadiuvati dal sempre perfettamente conservato dottor Roy Mann, una sorta di tutor nel percorso formativo dell’opera, termina qui un lavoro quinquennale in ambiente angusto e claustrofobico ma ben ventilato.
Giunti ormai all’austero e sobrio cerimoniale di chiusura che si terrà in quel di Reggio Emilia, ai nostri amici bendati non rimane che affidare questa fatica, assieme ai rispettivi vasi canopi, alle arroventate sabbie del deserto di Gila e sperare che un giorno o l’altro un Indiana Jones di passaggio possa riportare alla luce quella che si potrebbe texianamente definire una vera e propria Città d’Oro, un tesoro da scoprire e riscoprire, una miniera inesauribile, un mondo favoloso dove splende il sole dell’avventura e dove vivono per sempre gli autori che hanno fatto sognare le mummie di ogni età: Salinas padre, Molino, Bertoletti, Mairani, Giolitti, Pratt, Bignotti, Donatelli, Raymond, Foster, Uggeri, Letteri e tutta quella schiera di amici che si incontrano in questo stupefacente percorso.
“Western all’Italiana - Volume 2” è la fine di questo lungo, meraviglioso e scanzonato viaggio.
Pertanto Francesco Bosco e Mauro Scremin, salutandovi per l’eternità, ritornano nel sarcofago con la giusta ricompensa: fumetti spillati, tavole originali e dolci ricordi in abbondanza.
Mummie di tutto il mondo, gioite!