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Francesco Bosco [13/05/2011]
L’amico Maurizio Barozzi, del quale vedremo prossimamente un interessante articolo sulle pagine del nostro sito, ci segnala, non più di un mese fa, questo foglio allegato all’albo n. 2 della seconda serie gigante di Tex a colori della Mercury. L’allegato, o che dir si voglia, titolato "Una straordinaria curiosità", informa che la famosa scena dello spadone ha in sostanza generato due edizioni diverse: Tex che trafigge il cinese, vignetta editata per prima, e Tex che, privato della spada in corso di pubblicazione, colpisce con un pugno.
La vignetta che Vi proponiamo a sinistra, è relativa alla 46a striscia dell’albo n. 2 di questa seconda serie gigante di Tex a colori. Come potete constatare, la sequenza di questa scena è diversa da quella pubblicata nel suddetto albo, nonostante le strisce siano entrambe ORIGINALI. Come può essere ciò? E’ semplicissimo! Pare infatti che all’epoca, Galleppini, interpretando erroneamente il pensiero di GianLuigi Bonelli, disegnò la scena (che per straordinaria documentazione alleghiamo in omaggio) che culmina con la morte del cinese, trafitto dalla spada di Tex. In quel tempo, la distribuzione non avveniva, come oggi, contemporaneamente in tutte le edicole d’Italia, per cui si verificò che la prima distribuzione di quel fascicoletto (Collana del Tex n. 5, "L’infernale battaglia" del 5 gennaio 1950) avvenisse con questa sequenza, prima che si potesse provvedere alla sua immediata correzione secondo i volere dello stesso Bonelli. Ecco perchè oggi possono trovarsi due numero 5 della seconda serie a striscia di Tex (entrambe perfettamente ORIGINALI) con la 14a vignetta diversa
Non mettiamo in dubbio la veridicità del resoconto della Mercury riguardo alle correzioni in corsa ma volevamo solo precisare che addossare le "colpe" al povero Galleppini, il quale avrebbe mal interpretato la sceneggiatura quando la STESSA parla PALESEMENTE di trafiggimento nelle pagine successive- altro che intervento di GLB-, è quanto meno poco edificante. Dal punto di vita cronologico facciamo appello a tutti i collezionisti affinchè salti fuori la (anche probabile) striscia ORIGINALE senza la spada, la quale rappresenterebbe la vera notizia di tutta questa storia.
A Genova fiera qualche hanno fa un vecchio collezionista affermò in effetti che la Signora Tea Bonelli fece sostituire quella cruenta vignetta. Ma la domanda è: nelle strisce o negli Albi d’Oro e Serie 1-29, edizioni CENSURATE in tal senso?