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Anteguerra

Francesco Bosco [18/12/2010]

RADIO PATROL

Giorgio Scudellari ne aveva disegnato il pannello di testa: una bella e tondeggiante scritta “Avventuroso”, puntinata sul bordo superiore dei caratteri, pochi elementi figurativi (una “gamma di nemici” sulla sinistra: un pellerossa, un mongolo ed un africano... e un rappresentante della legge e il suo cane sulla destra. Come a dire…un rosso, un giallo e un nero contro un bianco) e un disadorno sfondo stampato in un “sognante” giallo. Nulla di più, però oggi iconica.

È così che albo-giornale l’Avventuroso, grande settimanale d’avventure si presenta ai lettori… … e “grande” lo era davvero, dal momento che il formato tabloid con cui l’editore Nerbini di Firenze lo fece uscire quel 14 ottobre 1934 non passava certo inosservato. Appena sotto quella testata di Scudellari, un paginone tutto dedicato alla strip americana di Flash Gordon.

Ma ritorniamo alla testata e domandiamoci se proprio quel poliziotto “bianco” che vi appare assieme al suo cane non sia ispirato al personaggio dell’altra strip americana che invece troviamo a pagina 3… Radio Patrol o La Radio Pattuglia, che ha per protagonisti il poliziotto Pat, il giovane Pinki (Pinky), la detective Molli (Molly o Molly Day) e il cane Iris (Irish)… ma forse ancor più protagonista l’auto-pattuglia n° 11 e la sua apparecchiatura di bordo che tanto deve aver affascinato i ragazzi dell’epoca.

Probabilmente si! Probabilmente Giorgio Scudellari ha inteso mettere il poliziotto Pat volontariamente.

Nata dalla fantasia dello scrittore Eddie Sullivan e dalla talentuosa matita di Charlie Schmidt Radio Patrol viene pubblicata a partire dal 16 aprile 1934 per il King Features Syndicate anche se il vero esordio della strip era avvenuto sulle pagine di un giornale di Boston (il Record) ben prima, e sotto il titolo Pinkerton, Jr.  riscuotendo, tra l’altro, un notevole successo.

E Boston è anche lo scenario che fa da sfondo alle avventure di Radio Patrol, esse infatti si svolgono nella capitale del Massachusetts, una delle più antiche città americane, o al massimo nei dintorni di essa. Leggendole si ha subito la sensazione di una collocazione realistica data alla strip (non a caso Eddie Sullivan, cronista di nera del Boston Daily Record tratteggia i poliziotti prendendo spunto proprio dai personaggi veri che gli capita di incontrare per lavoro), non elementi soprannaturali o fantascientifici dunque, e nemmeno la necessità di addobbare i propri personaggi con un particolare vestiario come accade spesso per gli eroi americani di quel periodo… da Mandrake a Phantom, da Gordon a Bradford.

La realtà gangsteristica nella Boston degli anni trenta messa in scena da Sullivan e Schmidt è materia già abbastanza sostanziosa per rendere dura la vita ai protagonisti di Radio Patrol.