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Francesco Bosco [08/04/2013]
Dopo più di un mese, rieccoci qui a parlare dei nostri amati fumetti. Il motivo di tale interruzione dipende dal fatto che stiamo impegnando sempre più risorse in più succosi lavori tematici che intendiamo pubblicare dalla prossima stagione estiva.
Purtroppo, o per fortuna, realizzare articoli, schede, interviste o monografie richiede duro lavoro ma permette allo stesso tempo di avere tra le mani qualcosa di molto più sostanzioso da consultare, a differenza del breve articolo che, nella maggior parte dei casi, si perde nei meandri di un sito.
Oggi, la pubblicazione del cartaceo in forma “privata” è molto in uso: basta frequentare una fiera del libro, o del fumetto stesso, per rendersi conto di quanti piccoli editori lavorano nel settore dell’autoproduzione. Certo, con alterne fortune, dal momento che recentemente visitando molti stand presso le più grandi specifiche fiere si è visto come non tutti riescono a “piazzare”, con un deciso ritorno economico, materiale stampato a proprie spese.
Questo mi ha permesso di colloquiare con molti piccoli editor e di conoscere più a fondo la realtà del sottobosco librario, specialmente per quanto riguarda la pubblicazione dei libri sul fumetto, e anche dato modo di scoprire bellissime pubblicazioni realizzate, per motivi di budget, quasi sempre in 100/200 esemplari.
Una di queste è stata “Una vita come un romanzo a fumetti”, un autobiografia di Alvaro Zerboni con prefazione di Alberto Ongaro. Un emozionante viaggio nel mondo dei fumetti, in particolar modo in quello argentino degli anni ‘50/’60, vissuto attraverso la avventurosa esperienza di Zerboni.
Il volume, prodotto dal mio amico Giorgio & Nuvoloso in sole 100 copie di cui solo 40 destinate ala vendita per coprire le spese, che con le sue 160 pagine pennellate ad arte, merita più di 100 articoli sul web. E, scusate, che presenta poi materiale iconografico perlopiù inedito (cosa alquanto rara ultimamente sul web).
Alvaro Zerboni è stato, come molti sapranno, il direttore dell’ Eternauta, nonchè colui che messo in contatto l’editoria italiana con il modo del fumetto argentino, alcuni decenni fa, permettendo la pubblicazione di svariato materiale sudamericano nel nostro paese: insomma una figura di spicco nel panorama mondiale delle nuvole di carta.
Ecco, con la consapevolezza della fine virtuale di forum e siti web, credo sempre più che ci si debba spostare nel “classico” (almeno quello) prodotto cartaceo. Lì, o si vive o si muore.
… e per quanto ci riguarda, prosegue con grande costanza degli autori, quella che dovrebbe essere la più grande ricerca su Tex mai realizzata da quando esiste il personaggio. Abbiamo più editori italiani alle calcagna, ma noi cercheremo di resistere auto-producendoci.
Si vive o si muore… con gli editori si muore!