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Romano Val [21/09/2013]
Nella Lucca 2013 sarà presentato un elegante portfolio dove si riuniranno, dopo tanta attesa, Milazzo & Berardi. L’idea nasce dallo Spazio Corto Maltese di Roma e dal suo titolare Manrico (e la notizia della bella iniziativa non è nemmeno tanto segreta ormai). Inutile dire che quest’opera sarà dedicata a Ken Parker e vedrà una storia di dodici pagine a colori … presumiamo ad acquerello.
Preferiamo non azzardare nessuna ipotesi riguardo ad un definitivo ritorno del grande Chemako, che probabilmente non ci sarà, né tantomeno illuderci che questa rimpatriata possa avere un seguito su un seriale ben più corposo… ma intanto godiamoci questo primo passo che non è cosa da poco.
Si parla di una cifra del Portfolio che si aggira attorno alle 100 euro.
Ken Parker, per quei pochi che non lo conoscessero, è da considerarsi una delle saghe a fumetti più emozionanti dell’intera storia dei comics del nostro paese, con punte davvero entusiasmanti nei primi 20/25 numeri. Ricordiamo albi come “Sotto il cielo del Messico”, “Colpo grosso a San Francisco”, “Chemako, colui che non ricorda” disegnati dalla stesso Milazzo, e il trittico “Caccia sul mare” (di Alessandrini), “Le terre bianche” e “Il popolo degli uomini” (di Marraffa).
La saga di Ken Parker fa capolino nelle edicole nel giugno del 1977 per le edizioni Cepim di Sergio Bonelli. Tra i suoi sceneggiatori, oltre a Berardi, anche Maurizio Mantero, Alfredo Castelli e Tiziano Sclavi. Per la parte grafica: Milazzo, Alessandrini, Calegari, Trevisan, Marraffa, Cianti, Casertano, Ambrosini, Polese, Tarquinio.
Disse Sergio Bonelli: "Quando Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo mi propongono il loro Ken, un biondo personaggio western, ispirato, nei lineamenti, a Robert Redford, mi rendo conto subito del loro talento. E, sia pure con una certa fatica, mi sforzo di evitare il più possibile d’imporre loro i classici moduli espressivi bonelliani che fanno il grande successo, proprio in quegli anni, di altre pubblicazioni da me edite. Ken Parker è un albo la cui poesia ha spesso il sopravvento sull’azione, i dialoghi hanno più importanza degli spari e dei cazzotti, e il montaggio e lo stile narrativo sperimentano continuamente nuove idee e soluzioni."