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Francesco Bosco [04/10/2013]
Cari amici,
Chi dei lettori di Tex, tra vecchi e nuovi, avrebbe alzato la paletta a favore di Lito Fernandez se si fosse mai potuto sedere al tavolo della Sergio Bonelli Editore quel giorno che fu presa la scelta di provare il disegnatore argentino su Tex? Forza, ditemelo voi!
Io dico: forse nessuno, e dico forse perché di teste calde in giro ne esistono più di quante non se ne possano immaginare.
Ieri a Romics c’era un triste e addolorato vociare, misto ad espressioni di incredulità e, diciamolo, di schifo, sulla brutta faccenda del Maxi… tra l’altro albo solo sfogliato dalla maggior parte degli afflitti, me compreso.
Ora ce ne può fregare di meno che la sceneggiatura sia bella o stupenda, i disegni sono una parte preponderante per la completa riuscita di una storia di Tex e non esiste capolavoro che possa avere le spalle così forti da sostenere uno strazio del genere. Patagonia (così non facciamo torto a nessuno) sarebbe stata la stessa cosa con Fernandez?
Beh, il signor Lito Fernandez ed il suo studio (studio??) non possono non sapere chi è Tex e da chi, e come, è stato disegnato nel corso dei suoi 60 anni e passa di pubblicazione. Ok, la pagnotta è pagnotta… ma c’è un limite a tutto. E viene in mente la mancata professionalità dell’autore che sarebbe consistita semplicemente nel dire all’editore di Tex: “Signor Bonelli, lei ha sbagliato persona!”.
Che ci si lamenti dopo che la frittata è stata fatta e che anche nei quadri della Bonelli serpeggi una certa insoddisfazione (per usare un eufemismo) dopo che i paganti avevano anche avvertito di quello che stava per succedere, e cioè che la scelta di Fernandez era un errore clamoroso, non serve a nulla.
Piuttosto, a questo punto, le domande da farci sono: Perché è stata pubblicata questa ignobile farsa? Perché è stato tenuto per anni chiuso in un cassetto il Tex di Buzzelli e non si è educatamente rispedito al mittente il lavoro dell’“autorevole” autore argentino? Perché si continua a puntare su autori dall’altisonante fama ma chiaramente non funzionali? Perché Gomez, Suarez, Fernandez e non un ricalcatore cinese?
Già, dal dubbio sul Tex di Buzzelli alla certezza del maxi di Fernandez, come siamo caduti in basso.
Comincio a pensare che questi credano veramente che Serpieri, pardon Eleuteri Serpieri, quello che fa Tex che sembra un barbone di Stazione Termini o Manara che “macchietta” il Nostro manco fosse H.P. Bergman, siano acclamati dal pubblico texiano. Ma, dico, li conoscono i lettori alla SBE? O si fanno parte anche loro di quella pattuglietta da circolo culturale, raccogliendo gli autoinviti di fenomeni a fine carriera?
Chiudo col dire che se non per sporadici casi “remoti” Sergio Bonelli non ha MAI amato gli studi di cartoonist e lo ha detto esplicitamente detto a chi di quegli studi era titolare negli anni ’60, ’70 e ’80.