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Francesco Bosco [07/01/2014]
Terzo albo.
Direi perfetto! Fluidissimo, citazionistico e parecchio movimentato, dove Tex “Agisce” e “Lega” come nella vecchia tradizione. E meno male che il Boselli qualche tempo fa veniva dato per bollito.
La struttura narrativa è sempre la stessa: si va verso l’avversario! E si va attraverso una costruzione ricca di trame geniali -mai fine a se stesse e orchestrate ad arte dall’autore- con un linguaggio che mai si era visto così spontaneo nella precedente produzione di Boselli: semplice e coinvolgente allo stesso tempo.
Storia che sta evocando l’avventura classica come non avveniva da tempo sia in Tex che nell’intero ambito del fumetto italiano degli ultimi decenni e che, senza dubbio, dovrebbe rappresentare un nuovo punto di partenza per il Ranger e per i fumetti d’avventura della Bonelli. Ma cos’ha questa storia per meritare i complimenti di un vecchio tradizionalista? Beh, innanzitutto la leggerezza… poi un bel “Tex” e infine l’”aiuto” di una grafica che anche nei punti più “diluiti” (vedi l’interrogatorio di Hunting con tanto di appesa nel vuoto dell’ufficiale) attira il lettore romantico e sognatore. Ebbene, Dotti, un vero e proprio visionario non dotato di particolare talento, fa quello che dovrebbe fare ogni disegnatore di Tex: studiare bene la scena e non eccedere in inutili virtuosismi grafici. Per certi aspetti ricorda quel modo di narrare di Franco Bignotti quando disegnava storie esotiche zagoriane come “Vudu” e “Molok”. Dotti, che si ritrova bene col western, col marinaresco e con il cittadino, fa anche un’altra cosa che gli rifonde elogi a tutto spiano: studia bene i personaggi, visto che dà un’interpretazione personale ma perfetta dei vari amici di Tex di S. Francisco.
Non bisogna aggiungere altro, siamo nel miglior Tex boselliano… e questo basta.