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Francesco Bosco [25/06/2014]
“Questo è l’inedito, Paolo?”
“Si, Francesco, è uscito stamattina. La ristampa è su in alto”
“Ah, grazie, ma non farci caso… te lo chiederò anche la prossima volta visto che a me ‘ste copertine di Tex mi sembrano tutte uguali!
“ A chi lo dici…”
Dicembre 1971. 20-30 metri di distanza dallo scaffale dell’edicola e ho già motivo di essere felice. Perchè? perché è uscito “Condor Pass”. Sfondo Giallo, bello uniforme. Grandioso. Tex con camicia rossa in “action” statica ma dannatamente coinvolgente. Qualche avvoltoio e mucchi di ossa sparse nel deserto. E dire che mi aspettavo quella cover al contrario: sfondo rosso e Tex in camicia gialla.
Ma diamo a Cesare ciò che è di Cesare…
Qualche mese fa. (l’edicola non è più quella di Condor Pass… con gli scaffali aperti a ventaglio sul marciapiede ma uno di questi chioschi impataccati di manifesti e dvd dove paghi i fumetti attraverso il codice a barre) Non faccio fatica a riconoscere il Color-Tex della Zuccheri! Magari faccio fatica a capire come una cover del genere possa celare storie colorate in quella maniera. Ma sono quasi sorpreso di portare tra le mani quello che sembra essere un tentativo di ripercorrere le cover “Old Style”. Niente cieli dai colori “elettromagnetici” (alla “Segreto del Giudice Bean”, per intenderci) e niente rocce “marziane” (vedi “L’Oro dei Monti San Juan”).
Eppure? Eppure quella di Zuccheri poteva rappresentare un punto di partenza: la “Condor Pass” moderna… se solo non ci si fosse persi in inutili sfumature. A 30 metri l’avrei riconosciuta ancor meglio se in versione “Rio Verde”.
Poi, non dite che non mi posso confondere tra l’inedito di luglio e quello appena uscito!
“Fuga Disperata” vs “Furia Comanche”, Carson e Tex a cavallo nella stessa posa, praticamente… e le povere tinte unite alla “Rio Verde” che non hanno nemmeno lo spazio sindacale che gli spetta.
Per non parlare dell’affollamento del segno…