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Francesco Bosco [27/11/2014]
Fino a qualche anno fa (e forse ancor oggi), vi era un “fiorente” mercato tutto dedicato alle stranezze tipografiche degli albi della Bonelli, per cui non era difficile trovare cifre a due zeri accanto, ad esempio, ad un n. 45 di Tex con “pubblicità del 47”, da sempre considerato uno dei capostipite dell’anomalia di stampa.
L’elenco è così lungo che correremmo il rischio di intasare quest’articolo, ma tra “bollini bianchi”, “scritte in grassetto”, “retri rosa”, “terze bianche”, “scritte in costola”, “versioni verdi”, “pubblicità differenti”, “ carta sottile”, “dimensioni ridotte”, “bollini gialli”, “ombre del cappello”, “hard cover” e chi più ne ha più ne metta… solo alcune di queste particolarità meritano una reale “considerazione” collezionistica e pochissime una giustificata differenziazione di valore di mercato.
L’albo che vogliamo mostrarvi ora, costato solo poche decine di euro, e che è stato acquistato dal nostro amico Gianfranco in quel di Bologna Fiera solo perché in condizioni pressocché perfette e in prima edizione, fa parte di quelli che vanno ad integrare l’elenco delle simpatiche curiosità texiane. Si tratta, come vedete, di “Sangue Navajo”, con copertina “fantasmata” e doppia Splash Page al suo interno (una “giusta” e una potremmo dire “infiltrata”). Come sia successo è facile prevederlo: i soliti casini dei tipografi della “Bonelli”; non certo un tentativo di creare una copia “anomala e costosa” per i propri nipoti. Immaginiamo se a quei tipografi fosse venuto in mente (magari solo per vezzo) di modificare la lastra di zinco togliendo una parola da un qualsiasi ballon per stamparne 1000 copie, in che razza di caos ci troveremmo oggi: il “Sangue Navajo” con parola si prenderebbe a mille lire e quello senza parola a qualche stipendio medio.
Attendiamo, con “fervore”, spillati di Tex formato gigante di busta e gli stessi con bollino di sovrapprezzo.