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Alessandro Laini [20/07/2015]
La mostra-mercato di Bologna, aprile 2015, oltre alla piacevole novità d’essere diversamente organizzata ed ospitare più espositori, mi ha riservato il piacere di recuperare, finalmente, un "vero" Tex n° 3 £ 200 aut. 2926 cosiddetto "hardcover", o “con copertina rigida”. Ricordate l’articolo pubblicato su B&S il 16 aprile 2014, in cui raccontavo di essere venuto in possesso di un albo con tutte le caratteristiche cromatiche dell’”hardcover” ma dotato di una copertina normalissima che di "hard" non aveva proprio nulla? Ebbene, stavolta Madama Fortuna è stata benevola, consentendomi di recuperare per 10 euro un albo che, una manciata di espositori più in là, veniva venduto a 500 euro poco trattabili (anche se in condizioni migliori), prezzo comparabile attualmente a quello di alcuni non-censurati, a testimonianza dell’estrema rarità di questa versione di albo. L’albo si presenta in condizioni più che buone, e mostra tutte le caratteristiche che avevo indicato nel precedente articolo per il “falso hard”.
L’immagine sopra a sinistra, mostra i due albi appaiati: a sinistra il “falso”, a destra l’”hard”. Alla vista, sono praticamente indistinguibili: stesse caratteristiche cromatiche in I e IV di copertina, stesso colore grigio in II e III... per distinguerli ci vuole proprio il tatto.
Nella precedente occasione, avevo effettuato un’analisi comparativa tra edizioni diverse del N. 3 £. 200, prendendo come riferimento il 2926 “tre stelle”. La stessa analisi, rifatta limitatamente ai due albi “falso” e “vero”, stavolta indica che l’acquisto è quello giusto. Misurando, attraverso un raffronto di immagini, gli spessori, ho ritrovato per il “falso hard” una differenza di circa il 5% col “tre stelle”, risultato in linea con le misure dell’altra volta. Data la difficoltà di misura, tale differenza è poco significativa ed i due albi si possono considerare sostanzialmente identici, dal punto di vista del tipo di cartoncino usato per le copertine. La comparazione tra “tre stelle” ed “hard” ha dato una differenza di spessore medio di ben il 32%, in questo caso significativa nell’indicare che qualche differenza tra i cartoncini c’è. L’immagine in alto a dx mostra l’evidente differenza tra gli spessori dei cartoncini delle versioni “falso hard” ed “hard”. L’ultimo raffronto, fatto a questo punto per semplice curiosità, ha riguardato il peso dei due albi: 174 grammi contro 190! Non rilevando differenze tra la carta delle pagine, tale differenza è certamente da imputare al cartoncino delle copertine.
Rimane da capire a questo punto il motivo dell’esistenza di ben 3 tipologie di Tex aut. 2926, £. 200, non tre stelle: quella consueta con i colori "giusti" e cartoncino flessibile, quella con i colori "sbagliati" ed il cartoncino pure flessibile, ed infine la versione "hard" con i colori "sbagliati" ed il cartoncino rigido. Vista la larga diffusione della prima versione, sono propenso a pensare che è quella "giusta", con le altre due versioni da intendersi probabilmente come prove di stampa. Discutendo con un conoscente, pure appassionato di fumetti e tipografo da oltre vent’anni, sono sempre più convinto della bontà dell’ipotesi: potrebbe trattarsi di prime stampe fatte su cartoncini "in quel momento disponibili". La poca disponibilità di cartoncino rigido per le prove spiegherebbe la rarità dell’albo. L’essere delle prove, spiegherebbe gli strani colori risultanti, anomali e non perfettamente contenuti nei contorni. Tali prove, che solitamente vengono eliminate, sarebbero invece scampate al macero e messe in circolazione per errore.
E’ andata veramente così? Ovviamente non ci sono prove per sostenerlo, fatta salva la rarità delle versioni con colori diversi, che non saprei spiegare diversamente.
Ai collezionisti, rimane un pezzo in più da ricercare, ricerca che renderà sicuramente più interessanti le giornate alle prossime mostre-mercato.