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Francesco Bosco [30/10/2015]
Sulla drammatica abitudine di alcuni disegnatori di interpretare il Tex come eroe rabbioso e idrofobo (vedi questa ultima copertina realizzata da Liberatore per una pubblicazione texiana a breve in edicola), si liquefa qualsiasi giudizio critico sia che provenga dalla colonia dei vecchi tradizionalisti, abituata da sempre alla rappresentazione di un ranger sprezzante e beffardo, sia da quella modernista che reclama da tempo un cambio di rotta nella sua iconografia più classica.
Viene allora da domandarsi perché mai nella testa di tali illustri autori gli “argomenti” texiani girino sotto questa formula e quando e dove apparvero in loro, le memorie di questo Tex. Ossia, perché mai viene spacciato come modello attrattivo un convulso e stupefacente ammazzasette che ha la sua maggiore peculiarità nella figura dissennata di un personaggio a noi completamente estraneo! Il Tex di Liberatore, appunto.
Non lo sapremo mai, a meno di non voler scandagliare nell’indole guerriera del Tanino nazionale dai tempi di Cannibale o giù di li. Ma siccome tale analisi ci interessa poco (le analisi sono poi quanto di meno proficuo si possa imbastire con i texiani), riduciamo ad un piccolo mucchietto di parole la sintesi “critica” su questa cover: Caro Tanino, hai spillato dal mazzo un Tex talmente blasfemo che pare quasi tu volessi offendere la divinità “Tex”, ma in fin dei conti la servitù della gleba ha deciso che quel Tex fosse solamente brutto.
Il grande moto di pensiero che negli anni sessanta, settanta e ottanta prefigurava l’uscita del fumetto dallo stato popolare in favore di affermazioni più, diciamolo, egoisticamente personali, più intellettive e forse, come qualcuno ha creduto, meno rimbambenti, produsse nient’altro che un “fumetto diverso”. Non diciamo migliore o peggiore, semplicemente diverso. Ma non tutto andò così: esistevano dei collettivi che intendevano proditoriamente “uccidere” gli eroi con la presunzione di educare il pubblico attraverso un linguaggio, sia grafico che letterario, nuovo, che modificasse i codici comunicativi. Nacquero così i fumetti “colti”, che, per la maggior parte, mettevano in luce l’anti-eroe votato alla riflessione, oppure l’eroe che attraverso la riflessione diventava automaticamente anti-eroe privando di ogni elemento fantastico e disincantato l’avventura. Tradizionalismo & Eroi , visti addirittura come forma autoritaria di controllo, responsabili del mantenimento dell’”asineria” e dell’incultura delle masse, sulle quali agire per educare. L’assistenzialismo ai nostri sogni!
Detto fatto! “Il coraggio di servirsi del proprio intelletto” diceva qualcuno. Beh, ereditiamo grandi opere a fumetti, cosiddette “colte”, che attraverso i loro autori si sono ritagliate uno spazio meritando giustamente un posto nella storia delle nuvole parlanti, ma altre che oggi percepiamo come poco illuminanti o del tutto sgangherate.
E come volete che fosse giudicato Tex degli illuministi di quel quel ventennio (trentennio)? Non certo bene. Ahi, avessero capito che Tex non era un eroe di “quelli”. Che, semplicemente leggendolo, Tex nelle sue pieghe nascondeva un personaggio meno disumano di Ken Parker o Blueberry, a volte un ranger dai bassi comportamenti morali, fallibile e difettibile che nulla c’entra con la rappresentazione odierna dell’eterno “malato di rabbia”.
Ma, in fin dei conti, assodato che “uccidere” gli eroi non è mai servito a nulla, l’unica domanda che possiamo porci, al di là di qualsiasi altra considerazione, è: ma che ci fa gente come Liberatore & Serpieri su Tex? Non erano proprio loro gli illuministi del fumetto? quelli contro il convenzionale? quelli contro lo stereotipo? non erano per caso loro quelli della “missione civile”?
Risposte non ce ne sono, anche se viene il dubbio che la “pagnotta” è sempre la “pagnotta” (come diceva un vecchio amico), preti o collettivi da cui provenga non fa differenza.
Da queste parti, il tradizionalismo può solo insegnare i veri valori della tolleranza, non distribuire pagnotte.
Poi, un giorno, disquisiremo a riguardo dello stile idrofobo su Tex. Cominciate a procurarvi gli albi di Tarzan di Joe Kubert o del Sgt. Rock dello stesso autore… oppure i DC comics e ne riparliamo.