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Piero Caniparoli [11/12/2017]
Uscito nelle edicole nel luglio del 1972 Jonny Logan cattura subito l’attenzione del pubblico e della critica! Le avventure di Giovanni Loganetti, il Professore, Mago Magoz, Danilo Muscoletti e Benito Talponi si svolgono in Italia, un gruppo di personaggi un poco strampalati che formano i C.T. ovverosia i Cacciatori di Taglie.
L’autore, Romano Garofalo, utilizzando la non facile chiave umoristica-satirica riesce a creare un affresco realista e a renderlo comprensibile agli adolescenti, ai quali era rivolto il fumetto. Affresco oggi quanto mai attuale con le classiche problematiche italiane mai risolte, che i Cacciatori di Taglie affrontavano con idee alternative e creative condite con un pizzico di genialità e visione del futuro.
Una considerazione: lo stile di scrittura nel panorama fumettistico italiano nasce aulico e didattico con i primi Corriere dei Piccoli, poi referenziale fino al dopoguerra, subito dopo la crescente voglia di libertà e il fascino esterofilo degli USA fanno prevalere dialoghi coloriti e a volte buffoneschi. Si avvicina il ’68, l‘Underground nato in America negli anni ’50 trova autori italiani che esplorano quel mondo, il linguaggio diventa più diretto, volgare per rompere gli schemi, non si fanno sconti a chicchessia e la maggiore presa di posizione politica ne diventa un marchio di fabbrica. La confusione poi degli anni successivi pesca un po’ dappertutto a seconda del pubblico a cui si rivolge la pubblicazione, ecco allora negli anni ’80 abbiamo sia il trash che il più forbito e ricercato linguaggio autoriale.
Oggi il linguaggio fumettistico è figlio di questi tempi, con il paradosso forse che troppi scrivono e pochi leggono.
Jonny Logan ha un linguaggio pulito e integro nella forma, uno stile classico, scorrevole, che risulta piacevole nella sua eleganza senza tempo.
Pochi collezionano seriamente Jonny Logan, da sempre un po’ snobbato in favore di altre testate e, a torto, ritenuto un epigono di Alan Ford, che se da un lato ha delle innegabili analogie dall’altro ne va riconosciuta la visione e l’evoluzione totalmente diversa.
Ma procediamo con ordine e vediamo di dare finalmente la giusta importanza e valenza collezionistica a questo splendido fumetto, che come vedremo non è proprio così semplice da raccogliere e completare, anzi è una bella sfida. Due sono le serie edite, la prima di 56 numeri in formato libretto e la seconda che consta di 21 numeri in formato albo spillato. La prima cosa che notiamo è la particolarità delle prime 18 copertine, con la curiosa vignetta della cover che corre anche sul retro, cosa che personalmente non ricordo sia stata adottata in altri fumetti prima di Jonny Logan, sistema che sarà poi ripreso da Milazzo per i suoi Ken Parker. La copertina non è in cartoncino comune ma plastificata e lucida e questo ne ha permesso un minor deterioramento nel tempo.
Entriamo ora nel dettaglio per quanto riguarda la prima serie: numeri veramente difficili non ci sono, salvo però trovare i tre numeri in blister con allegato che sono i numeri 9-19 e 24.
Il numero 9 contiene il poster a colori di grande formato, circa 50/70, disegnato da Dino Busett dove ci sono tutti i componenti dei C.T., il gatto Aristide e il Commissario Tagliola con i suoi due assistenti Trik e Truk.
Al numero 19 l’allegato editoriale “Medium”, un albetto autocopertinato di 16 pagine in bianco e nero, promo della nuova serie di R. Garofalo con i disegni di Trevisan. Non sono sicuro ma mi sembra di ricordare che lo stesso albetto venne distribuito anche ad una Lucca Comics.
Nel numero 24 il poster della Nazionale Italiana di calcio.
Tutti e tre sono difficili da trovare, un poco meno forse quello col poster dei C.T.
Mentre quello con albetto Medium sembra più difficile, si può supporre che i resi siano stati aperti e ridistribuito l’albetto.
Capitolo adesivi: sono nei numeri 11-12-13-14-15-16, più comuni i primi quattro, il 15 più noioso, ma il vero scoglio è il difficile numero 16, forse dipende dal fatto che tutti gli adesivi hanno personaggi singoli o in coppia mentre il numero 16 è uguale al poster con tutta la banda al completo.
Un numero che risulta meno comune a trovarsi è il 46 che spesso si trova con il corpo pagine scollato dalla copertina.
Gli ultimi numeri della serie leggermente meno diffusi ma niente di impossibile.
I supplementi della prima serie:
Manos Kelly di A. H. Palacios al n. 26.
Ai numeri 14-17-31 tre cartonati quadrati, rispettivamente: Le altre avventure di Nick Carter - Il primo libro di Zio Boris - Nick Carter story.
Al numero 44: Per un pugno di lenticchie.
Al numero 46: Clovik e il Burgundo.
La seconda serie è composta da 21 numeri, cambia il formato che diventa, da libretto, albo spillato con episodi tutti a colori.
La carta fine della copertina e lo sfondo sempre completamente bianco rende gli albi molto delicati per quanto riguarda la conservazione, e più soggetti ad usura rispetto ai libretti della serie precedente.
Serie abbastanza difficile da trovare completa, soprattutto in ottime condizioni, gli ultimi 5 numeri i più difficili e in particolare il 20 e l’ultimo, il 21, che è il vero scoglio della serie.
Segnalo anche il bel volume del 2006, Jonny Logan collection - edizioni Lo supponevo -, ristampa dei primi due numeri della prima serie, con una bella analisi di presentazione scritta da Graziano Frediani: “Il dito nella piada“.
Nel 1978 esce il volume cartonato di Jonny Logan, copertina di Dino Busett, che ristampa a colori le storie dei numeri 2-8-9-12 e 28, rimontate in 4 tavole per pagina che rendono le storie più scorrevoli graficamente.
Leone Cimpellin, scomparso nel 2017 alla veneranda età di 90 anni, è il creatore grafico di Jonny Logan, un disegnatore eclettico attivo dagli anni ’50. Ha disegnato Red Carson, Plutos, Pecos Bill, per il Corriere dei Piccoli vari personaggi umoristici come Carletto Sprint, Gelsomino e Gibernetta. Sua la famosa pubblicità Un tigre nel motore per la ESSO. Fine anni ’60, Belfagor e fiabe proibite per il fumetto erotico. Diabolik, Martin Mystere e Nathan Never, e questa è solo una piccola parte del suo mondo. La critica francese lo ha definito “l’Uderzo (disegnatore di Asterix) italiano”, e questo fa capire la grande considerazione che avevano di lui.
Personalmente di Jonny Logan reputo il suo disegno più bello la bellissima lito del 2006, in 50 copie numerate e firmate, della Galleria Libreria Dell’Arco. La banda al completo, un raro equilibrio nella composizione grafica che risulta piacevole alla vista, chiari-scuri perfetti, il segno di Cimpellin un po’ secco ma che rende la morbidezza nell’insieme, e questo ci dà la cifra del disegnatore che era.
Chiudo questo viaggio, credo completo, nel mondo collezionistico di Jonny Logan, con una rara chicca che sigilla la mia collezione: il Calendario edito dalla Dardo nel 1975 dato in omaggio ai club di Jonny Logan; inutile dire che è bellissimo, ogni mese con un grande disegno con i vari componenti del gruppo rappresentativo della stagione e questo esemplare nella foto è stato firmato all’epoca da Romano Garofalo.
Segnalo una curiosità: Jonny Logan è scritto sbagliato, come potete verificare dalla foto, è scritto JOHNNY con la H, chissà se errore del tipografo o cosa altro. Probabilmente rimarrà un mistero!